di Michela Beatrice Ferri
Il Santo Padre Benedetto XVI tenne il noto discorso agli artisti nella Cappella Sistina Sabato 21 novembre 2009. L’occasione era data da due eventi correlati, da ricordare: i 20 anni della lettera di Papa Giovanni Paolo II agli artisti ( 4 Aprile 1999 ) e i 45 anni della Santa Messa di Papa Paolo VI per gli artisti nella Cappella Sistina ( 7 maggio 1964 ).
Due settimane prima del discorso agli artisti nella Cappella Sistina, Papa Benedetto XVI inaugurò un luogo dove è custodito e mantenuto vivo il messaggio di Papa Paolo VI al mondo dell’arte. Domenica 08 Novembre 2009 il Santo Padre visitava, infatti, in anteprima la nuova sede a Concesio della Collezione “Arte e Spiritualità”. Il discorso tenuto da Benedetto XVI in quell’occasione è consultabile alla seguente pagina web :
Questa splendida collezione vive grazie all’operato dell’Associazione “Arte e Spiritualità”, e aprì al pubblico nella nuova sistemazione fuori Brescia all’inizio del 2010, assumendo la denominazione di “Collezione Paolo VI – arte contemporanea”. Vicino agli spazi museali, a questi collegati, sorgono la sede dell’Istituto Paolo VI, l’Auditorium “Vittorio Montini”, e la casa natale di San Paolo VI. La “Collezione Paolo VI”, disposta su due piani per un totale di circa mille metri quadrati di superficie espositiva, contiene un itinerario principale di visita, e sezioni specificamente dedicate alla grafica e alla medaglistica. Inoltre è presente un ampio e moderno laboratorio didattico.
Pervenuta tramite vari lasciti – disposti prevalentemente da monsignor Pasquale Macchi, già segretario particolare di Papa Paolo VI – la collezione dell’Associazione “Arte e Spiritualità” è costantemente arricchita da donazioni e acquisizioni. Fu aperta al pubblico nel 1988, e fino al luglio del 2009 è stata ospitata a Brescia, in via Monti, 9.
Vi sono conservate circa settemila opere: questo l’enorme patrimonio conservato nella “Collezione Paolo VI – arte contemporanea”. Vi sono rappresentati assoluti protagonisti del Novecento italiano e internazionale: Henri Matisse, Marc Chagall, Pablo Picasso, Salvador Dalí, René Magritte, Erich Heckel, Oskar Kokoschka, Gino Severini, Mario Sironi, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Georges Rouault, Jean Guitton, Emilio Vedova, Hans Hartung, David Hockney, Lucio Fontana, Giò e Arnaldo Pomodoro, e altri ancora.
Per ricordare l’anniversario del decennale dalla visita a Concesio di Benedetto XVI, la “Collezione Paolo VI – arte contemporanea” ospita Sabato 09 Novembre 2019 una intera giornata dedicata all’Arte Contemporanea in dialogo con il Sacro.
Si inizia alle 14,30 con “Un museo unico al mondo”, accompagnati dal direttore del museo Paolo Sacchini. Il percorso ideale per chi non ha mai visitato il museo, ma è curioso di scoprirne i tanti capolavori. Da Matisse a Chagall, da Rouault a Picasso, da Hartung a Fontana, Vedova, Kokoschka, Dalí, Pomodoro, Sironi, Radice, Manzù, de Chirico, Azuma e tanti altri.
Si continuerà alle 15,30 con un approfondimento dedicato alle origini del museo, in particolare agli artisti più legati a Giovanni Battista Montini. Il futuro Papa Paolo VI inizia ad interessarsi all’arte contemporanea intorno al 1930, ma è soprattutto a partire dalla metà degli anni Cinquanta – quando diviene Arcivescovo di Milano – che comincia a stabilire i rapporti più sinceri e intensi con gli artisti, grazie soprattutto alla fondamentale opera di mediazione del suo segretario Mons. Pasquale Macchi. Nasce così il primo nucleo delle opere del museo, con lavori di artisti come Carpi, Manfrini, Longaretti, Scorzelli, Minguzzi, e Bellotti.
Dalle 16,30 con Michela Valotti, responsabile dei Servizi Educativi del museo e docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, i visitatori potranno “incontrare” e “conoscere”, una delle opere più interessanti della Collezione Paolo VI: la Santa Cena di Gino Severini. Il museo ospita il bozzetto preparatorio per il grande affresco realizzato dal pittore cortonese per la Chiesa di La Roche, nella Svizzera romanda, che è tra le prime e più significative testimonianze del riavvicinamento tra l’arte contemporanea e la sfera della spiritualità. Infine spazio alle nuove acquisizioni: dalle 17,30 infatti si andrà alla scoperta del lavoro svolto negli ultimi 10 anni per accrescere la sua collezione. Se è vero infatti che il museo nasce innanzitutto dalla passione di Paolo VI e di Monsignor Pasquale Macchi, è altrettanto vero che non ha certo smesso di crescere. Sabato verrà organizzato quindi un percorso per conoscere alcune delle più importanti acquisizioni degli ultimi dieci anni, a partire dalle tavole originali del “Lezionario CEI”, donate al museo nel 2011, fino ai lavori acquisiti negli ultimi mesi.