Proprio il 29 marzo e il 30 marzo scorsi si è tenuto a Milano il primo incontro del Seminario dedicato al tema: “Per l’adeguamento delle Cattedrali”. Promosso dalla “Scuola Beato Angelico”, il corso di formazione offre una preparazione agli incaricati diocesani e regionali degli uffici per i beni culturali e l’edilizia di culto, e per i professionisti e gli esperti interessati dal Bando Nazionale per l’adeguamento delle Cattedrali proposto dalla CEI.
Il 15 Aprile 2019 un rogo devasta la cattedrale di Notre Dame di Parigi, segnando un accadimento di vitale importanza per la storia della nostra Cultura Cristiana, ma non solo: per la storia dell’Europa, per la storia dell’Occidente.
Intervistiamo, dunque, Monsignor Timothy Verdon (Firenze), tra i massimi esperti di arte e architettura sacra, che al laboratorio di Milano in data 29 Marzo ha tenuto una relazione dal titolo: “Le cattedrali e l’identità europea”.
Mons. Verdon, in una breve riflessione che va dal titolo del suo intervento per il convegno del 29 marzo all’accadimento di Lunedì 15 Aprile a Parigi: il rogo che ha devastato la cattedrale di Notre Dame. Quale è il significato, oggi, delle Cattedrali, per una cultura europea, per una identità europea?
Le cattedrali hanno il significato di “cattedra” del vescovo – parliamo di “chiesa cattedrale” (ecclesia cathedralis) proprio perché è la chiesa in cui è sita la “cathedra” del vescovo – ma ancora di più esse sono luogo di Liturgia, di Spiritualità. Una cattedrale è “chiesa madre” per definizione, e nel caso di Parigi, di Notre Dame, parliamo di una cattedrale simbolo “materno”, per i cittadini di Parigi, ma anche per i Francesi per estensione. Leggendo i giornali a partire dalla sera di Lunedì 15 Aprile, ci siamo accorti che si è messa in moto fin dapprincipio – fin dalla presa visione del terribile accadimento – una azione straordinaria da parte anzitutto dei Francesi, ma poi anche di persone da tutto il mondo per dare un contributo per una riparazione della sciagura. Una sciagura che si pensava potesse portare alla distruzione dell’intera cattedrale di Notre Dame. Fino alla sera di Lunedì 15 Aprile, fino a che tutti i nostri occhi fossero puntati su quelle immagini del rogo che divampa minacciando la vita della cattedrale di Notre Dame, noi abbiamo creduto nelle nostre coscienze che ormai in questo secondo decennio del XXI secolo la presenza dei turisti avesse massificato, avesse fatto perdere valore, alle nostre chiese, alle nostre basiliche, alle nostre cattedrali, e avesse tolto quella sfera di solenne religiosità per cui sono state realizzate. Non è stato così: la nostra stessa reazione e la reazione del mondo, di chi crede ma soprattutto di chi non crede, ce l’ha dimostrato.
Quale il ruolo, nello specifico, della cattedrale di Notre Dame a Parigi ?
È utile dire che pensavamo che il ruolo della cattedrale di Notre Dame fosse ormai relegato a mera meta turistica. Lunedì 15 Aprile il mondo si è accorto, invece, dell’importanza della cattedrale di Notre Dame per i francesi di Parigi, per i francesi in generale. È come se ci fossimo accorti del fatto che le cattedrali sono da noi trascurate ma in verità sono una presenza per noi di fondamentale importanza. Siamo necessariamente obbligati, a dire il vero, ad accorgerci della presenza delle Cattedrali sul nostro territorio. E questa presenza è sorprendentemente sentita: basti osservare la reazione della popolazione di Parigi! Ci sorprende il fatto che la città di Parigi ami la sua cattedrale di Notre Dame – eppure è così, e si è dimostrato vero. Ci sorprende il fatto che siano le persone più lontane dalla sfera religiosa, dalla vita religiosa, dalla fede, ad amarla, a elevarla come proprio punto di riferimento, o tra i propri luoghi del cuore. Stiamo parlando, in fin dei conti di una cattedrale – quella di Notre Dame di Parigi, con circa 12 milioni di visitatori ogni anno, un numero che viene immediatamente dopo quello della cifra di visitatori della Basilica di San Pietro a Roma, cuore del cattolicesimo.
Quindi, possiamo dire che un edificio come la cattedrale di Notre Dame riveste ancora per noi Europei ma anche per i non Europei un significato simbolico. Inoltre, occorre sottolineare che a differenza della basilica di San Pietro, la cattedrale di Notre Dame appartiene a un periodo storico e nasce in un periodo storico in cui tutti erano credenti, in cui la religione cristiana cattolica era il collante della società e delle sue dinamiche. Però, attenzione: quello cristiano medievale è un passato che non minaccia, quello cristiano che dal Medioevo sfocia nell’età Moderna è un passato che non incombe in modo cupo sul presente. Tutt’altro. I francesi hanno avuto Re Cristiani a partire da Clodoveo – vissuto tra il V e il VI secolo, della dinastia dei Merovingi – che è indicato come il fondatore della storia della monarchia francese. Questo dei Re Cristiani non è un passato che minaccia, ma che unisce. E questo elemento culturale fa essere la cattedrale di Notre Dame di Parigi oggi la chiesa di tutti. La cattedrale di Notre Dame è un simbolo, è un richiamo alla nostalgia di un passato che ha unito, che ha creato Cultura – e il riferimento qui è alla nostalgia di un sentirsi uniti, di una religione comune. Oggi i Francesi sono uniti attorno a ideali che sono al di là di quello della Cristianità, e vedono la Cristianità con nostalgia perché è qualcosa che nel passato ha unito, ha creato sostrato culturale.
Antropologicamente, noi oggi non vogliamo avere niente altro che la sicurezza che ci siano luoghi dello spirito, architetture dello spirito. Quindi, non parliamo tanto “identità europea” quanto di “identità umana”! In maniera del tutto inaspettata, Parigi si è rivelata avere ancora questo “cuore cristiano”, nonostante la storia delle sue periferie, nonostante la storica etichetta di “città del peccato”. Parigi mantiene i segni antichi del proprio passato cristiano, che diventano simboli di questo sentimento nostalgico collettivo soprattutto oggi in riferimento al terribile evento di Lunedì 15 Aprile 2019.
Paolo VI – Montini ( dal discorso del card. Giovanni Battista Montini, Arcivescovo di Milano, poi Papa Paolo VI ) il 26 aprile 1959 in un discorso aveva indicato la “misteriosa maestà” della Cattedrale. Come può spiegarci il compito liturgico della Cattedrale per il popolo dei fedeli, tenendo conto di questa “misteriosa maestà” ?
Quella che San Paolo VI indicò come la “misteriosa maestà” della Cattedrale è ancora più presente nelle Cattedrali francesi che non nelle nostre italiane. Si noti che storicamente – a differenza dei nostri monarchi italiani, appartenenti a una storia del tutto diversa – il potere regale francese indicava il proprio diretto legame con la Sacralità Biblica. La “maestà” dei re francesi si basava su rapporto diretto con Dio. Ricordiamoci che in Francia a partire dal XVII secolo parliamo di Monarca Assoluto, ma il Sovrano è il diretto rappresentante di un ordine voluto da Dio. Ricordiamo che molti Re Francesi sono sepolti nella basilica gotica di Saint-Denis – anche essa indicata come “Patrimonio culturale dell’umanità”. Dunque, il fatto che i sovrani francesi venissero consacrati e sepolti nella cattedrale conferisce “maestà” al luogo sacro della Cattedrale in riferimento ad un potere che si riconosce come derivato da Dio. Questo è un ruolo che le nostre cattedrali non hanno avuto, e in Italia non abbiamo avuto un monarca con una consacrazione divinizzante (un caso a parte è costituito dalla vicenda storica di Carlo Magno, incoronato imperatore nella basilica di San Pietro a Roma, peraltro con un titolo che non era mai più stato usato in Occidente dopo la destituzione di Romolo Augusto nel 476). Si può affermare, dunque, che in Francia le cattedrali costituiscano il luogo terreno diretta ispirazione del luogo celeste !
Notre Dame è una Cattedrale, è un simbolo di Religione ma anche di Cultura. Come questo evento di distruzione – un evento che porta una ondata di sensibilità e di affetto per una Cattedrale-Simbolo – tocca la sensibilità artistica e culturale in un’epoca di distacco dalla Chiesa?
I francesi dicono che Notre Dame sia un simbolo che va ben oltre il Cattolicesimo, che va ben oltre ciò che è la Religione Cattolica. È un simbolo di cultura, di appartenenza a una Nazione. Però, dire “religioso” significa dire “culturale” e ciò implica un radicamento in un sistema di credenze che è rappresentato dalla religione. I francesi sentono che in questo edificio sta tutta la ricchezza della loro Cultura, e sanno che Religione è Cultura perché si parla di una religiosità in senso ampio che ha creato e che ha trasmesso: arte, filosofia, letteratura, musica, e quindi una tematizzazione della vita civile di una nazione come la Francia. Il presidente Emanuel Macron e tanti altri in riferimento all’accaduto di Lunedì 15 Aprile 2019 hanno detto che noi tutti siamo esistiti in questo edificio – è questo il sentimento che è stato riscoperto – indicando la cattedrale simbolo di Notre Dame come “una parte di noi”. Nel caso della storia della Francia, di può parlare quindi di una cultura pervasa dalla religione.