Una chiesa progettata da Biplano Living Concept a partire non dall’architettura, ma dal desiderio di creare una manifestazione tridimensionale della liturgia, dello spazio sacro inteso come espressione culturale del nostro tempo. A partire dalle vie di accesso all’area di pertinenza, per giungere all’organizzazione dell’aula per il culto. Un giardino si pone in relazione con la cappella eucaristica, così vivificando l’incontro tra rito e creato. La relazione di progetto che qui pubblichiamo mette in risalto la complesità della maturazione che compiono assieme progettisti, consulenti e comunità.

Nelle linee guida del documento La progettazione di nuove chiese, pubblicato nel 1993 dalla Conferenza episcopale italiana, è scritto: «Il rapporto tra chiesa e quartiere ha valore qualificante rispetto ad un ambiente urbano non di rado anonimo, che acquista fisionomia (e spesso anche denominazione) tramite questa presenza, capace di orientare e organizzare gli spazi esterni circostanti ed essere segno dell’istanza divina in mezzo agli uomini.» (La progettazione di nuove chiese, CEI, 1993, p.4).

Questo concetto si applicava perfettamente al quartiere Maristella, sviluppatosi a Nord-Est della città di Cremona, con caratteristiche proprie del quartiere di periferia senza luoghi identificativi di una comunità.

Le strutture parrocchiali dell’Immacolata Concezione, istituita alla fine degli anni ‘80, erano costituite da una chiesa-capannone situata sulla Via Persico e da un oratorio collocato sul lotto di proprietà adiacente sempre a Via Persico, ma con l’ingresso dalla via parallela, Via Agreste.

La richiesta di una valutazione per la realizzazione di una chiesa per la Parrocchia Immacolata Concezione è arrivata al gruppo Biplano Living Concept nel giugno 2006.

L’esigenza della costruzione della “casa del popolo di Dio”, in cui una chiesa di persone si riconosca è un compito sempre difficile, soprattutto ai giorni nostri perché, come indicano le linee guida della CEI «… l’edificio di culto cristiano corrisponde alla comprensione che la chiesa, popolo di Dio, ha di se stessa nel tempo: le sue forme concrete, nel variare delle epoche, sono immagine relativa di questa autocomprensione.» (La progettazione di nuove chiese, CEI, 1993, p.3).

All’inizio le preoccupazioni concrete per le incognite sull’evoluzione del quartiere Maristella e sull’enorme impegno economico da affrontare da parte della Parrocchia hanno determinato una troppo ampia variabilità di esigenze da una parte e, conseguentemente, una espressione formale non convincente dall’altra.

Il primo progetto del 2006 era caratterizzato dal nucleo centrale circolare dell’aula, attorno al quale si irraggiavano vari ambienti con funzionalità polivalenti, interni o esterni, coperti da un tetto a falde triangolari inclinate a varie altezze.

Il concretizzarsi dell’obiettivo e la necessità di costruire un edificio che fosse solo ed evidentemente una chiesa ha segnato un passaggio fondamentale.

Il secondo progetto del 2007 proponeva in modo schematico i temi che risulteranno poi inseriti in quello finale, ma è visibile una preponderante rispondenza di forme isolate alle funzioni, senza raggiungere una espressività corale.

Questo primo periodo è corrisposto ad un lavoro di un equipe di professionisti isolati tra loro.

L’affiancamento ai progettisti del liturgista don Giuliano Zanchi, oltre che del committente il parroco don Pierluigi Codazzi, la continua formazione degli stessi tecnici con corsi specifici mirati all’approfondimento delle relazioni tra la disciplina architettonica e la liturgia, ha maturato nel tempo una metodologia di lavoro basata su una costante relazione tra varie professionalità senza negare ad ognuno la propria specificità. In questa fase inoltre sono stati portati avanti degli incontri con alcuni rappresentanti della comunità parrocchiale, anch’essi con competenze mirate al lavoro da svolgere, in un dibattito non sempre facile, ma in alcuni casi scaturito in relazioni produttive.

L’idea progettuale del terzo edificio di culto del 2008 non è nata partendo dall’architettura, ma dalla volontà di creare una manifestazione tridimensionale della liturgia, dello spazio sacro inteso come espressione culturale del nostro tempo in un luogo specifico. La sinergia tra liturgia, architettura ed arte, ottenuta tramite il lavoro condiviso dei diversi professionisti, non ha mai tralasciato la duplice finalità di tale progettazione che Don Giuseppe Russo ben esprime nel discorso introduttivo alla pubblicazione di Nuove chiese italiane 4 – concorso progetti pilota 2006: «C’è da rendere visibile la centralità del Mistero che si celebra e c’è da rendere concretamente possibile che l’assemblea esprima facilmente la propria vocazione di popolo radunato per celebrare attivamente e dinamicamente la liturgia;». (Riprendiamo il cammino, in Nuove chiese italiane 4 – concorso progetti pilota 2006, CEI, 2008, p.5).

Il progetto così maturato ha poi subito alcune modifiche non sostanziali, sia in fase ideativa che esecutiva, che lo hanno portato alla soluzione poi realizzata.

L’iniziativa promossa dalla Parrocchia Immacolata Concezione sull’area del Maristella fin dalle origini è stata giustamente recepita dalle autorità cittadine non solo per il suo valore religioso, ma anche per il suo significato aggregativo e qualificante di tutto il quartiere.

Planimetria dell'insieme, in evidenza la pianta della chiesa e le sezioni frontale e trasversale.
Planimetria dell’insieme, in evidenza la pianta della chiesa e le sezioni frontale e trasversale.

Proprio in quest’ottica, la realizzazione del nuovo edificio di culto sull’Ambito di trasformazione per Servizi religiosi dell’allora vigente Piano di Governo del Territorio ha generato nuove risoluzioni appoggiate dagli Uffici comunali anche per alcune aree limitrofe. Attraverso lo strumento del Piano urbanistico attuativo, e della sua variante, si è potuti intervenire su tutta la proprietà parrocchiale, sia quella destinata a finalità religiose, sia quella edificabile poi alienata, ma anche sul terreno di proprietà comunale a Ovest del lotto, con la realizzazione di un piccolo parco e di un parcheggio a servizio della nuova chiesa e della zona, e sulla viabilità dell’intero comparto, con il completamento dell’anello di Via Agreste e la messa in sicurezza del raccordo pedonale di Via Persico.

All’approvazione dei Piani attuativi è seguita la stipula delle convenzioni tra il Comune di Cremona ed il soggetto attuatore, ovvero la Parrocchia, per la realizzazione delle opere pubbliche e la cessione delle aree destinate alle urbanizzazioni e al soddisfacimento di altri indici. Questa fase si è protratta molto nel tempo per successive variazioni e soprattutto per la delicata trattativa atta al raggiungimento degli accordi tra tutti i frontisti privati che venivano interessati dalla nuova sezione stradale veicolare o pedonale.

Tutto l’iter burocratico si è svolto in parallelo all’avanzare della soluzione creativa.

La ricerca etica di comfort e di efficienza energetica dell’edificio sono state conseguenze delle premesse al progetto, come il corretto orientamento all’interno del lotto, la scelta di un particolare sistema costruttivo e di materiali altamente performanti, l’utilizzo di impianti tecnologicamente avanzati.

E proprio a tale proposito, il posizionamento del nuovo edificio di culto nell’area di progetto è risultato il frutto di un elaborato percorso analitico che non si è limitato a considerare solo la specificità del lotto in oggetto, ma contestualmente anche le sue relazioni con l’intorno.

Infatti la soluzione adottata trova un’adeguata valorizzazione dei due ingressi pedonali, confluenti entrambi direttamente nel grande sagrato d’ingresso alla chiesa che, con la sua forma semicircolare, si presenta come perno della geografica generale del complesso parrocchiale.

Gli accessi all'area della chiesa.
Gli accessi all’area della chiesa.

3 architettura (13) (FILEminimizer)L’accesso al lotto da Via Persico, anche se non diretto, permette di rendere visibile l’apertura del complesso parrocchiale alla comunità e garantisce un passaggio pedonale agli utenti della pista ciclabile e soprattutto agli abitanti del quartiere, sviluppatosi a Sud-Est di Via Persico. Per questo nel progetto è stata inserita la realizzazione di un marciapiedi, nel tratto compreso tra il passaggio pedonale gestito dall’impianto semaforico su Via Persico e l’ingresso all’area oratoriale, che ha portato a consolidare il fosso lungo la proprietà per ricavare la sede adeguata al passaggio e a mettere in sicurezza tutto il rimante tratto con la creazione di un marciapiedi delimitato da archetti.

L’ingresso pedonale da Via Agreste è stato pensato in funzione della possibilità di arrivare al complesso parrocchiale con un proprio mezzo di trasporto e qui di trovare adeguate zone di sosta, collocate nel lotto di proprietà comunale adibito principalmente a parcheggio. Da questa entrata inoltre si è previsto di poter accedere occasionalmente al sagrato con il proprio veicolo, per funzioni o motivi particolari.

È stato inserito anche un ingresso carraio di servizio, situato a Nord del lotto, al termine del tratto a doppio senso di marcia di Via Agreste, ad uso specifico dell’oratorio.

Il linguaggio architettonico adottato per l’edificio, per mettersi al servizio della “bellezza del creato, dalla quale per analogia si conosce il Creatore”, dalle parole del card. Gianfranco Ravasi, si è espresso attraverso la purezza delle linee che generano volumi semplici, espressione di una contemporaneità che affonda le sue radici nella tradizione per evidenziare segni – simbolo di bellezza e armonia.

Pianta della chiesa e vista interna (rendering di progetto).
Pianta della chiesa e vista interna (rendering di progetto).

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Così si è sviluppata la pianta quadrata dell’aula. Essa però accoglie un’assemblea conformata sull’ellissi del presbiterio, per permettere all’ambone, ovvero alla Parola, di stare il più possibile in mezzo ai fedeli. Sopra all’altare, nel centro dell’abside, pende una croce. La sede del celebrante è invece posta lateralmente per esprimere la difficile dialettica del servizio da compiere: allo stesso tempo guida e partecipante. La parte bassa delle pareti laterali al presbiterio è scavata da due nicchie simmetriche, luoghi deputati ad accogliere gli oggetti di uso delle celebrazioni. Nella parte alta i fianchi si inclinano per dare la possibilità di proiettare immagini a supporto del rito: evoluzione dell’iconografia tradizionale per promuovere la devozione del popolo di Dio.

A completare la descrizione le parole di don Giuliano Zanchi:

«Più ordinaria e comprensibile la collocazione dell’area battesimale che si trova nei pressi delle soglie.

La riserva eucaristica è collocata, come chiedono i documenti ecclesiali in merito, in una cappella separata ma comunicante. Si decide di metterla in contatto con l’esterno, attraverso pareti a vetro, che la aprono verso la dimensione della natura, del creato, del mondo, espliciti elementi del quotidiano.

Tra la cappella eucaristica e lo spazio battesimale trovano posto i luoghi penitenziali.

L’impianto interno ha così la sua coerenza liturgica che ruota attorno alle due principali direttrici ambone-altare e spazio battesimale-area eucaristica.

La gestione dei processi liminali, quelli che trasformano le operazioni di ingresso alla chiesa in un rito corporeo, è affidata alle soglie ordinarie, quelle che “costringono” ad attraversare l’area del battesimo, e al grande portale centrale, sormontato da una copertura a portico, che svolge funzioni molto simili a quelle di un antico nartece. Il portale naturalmente si carica di tutte le simboliche del caso.»

I percorsi di ingresso, il sagrato, il pronao.
I percorsi di ingresso, il sagrato, il pronao.

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Ed è proprio dal giardino posto a sfondo della cappella del Santissimo Sacramento che si può capire l’importanza data alla natura, al creato e a tutte le sue creature. Le piante ne sono una mirabile presenza.

Il rapporto visivo tra cappella eucaristica e giardino.
Il rapporto visivo tra cappella eucaristica e giardino.
Il percorso assiale verso l'altare e l'abside dove la croce risalta contro il fondo oro. Il battistero, in prossimit? dell'ingresso, accanto alla base del campanile.
Il percorso assiale verso l’altare e l’abside dove la croce risalta contro il fondo oro. Il battistero, in prossimit? dell’ingresso, accanto alla base del campanile.

interno 3 (FILEminimizer)interno 1 (FILEminimizer)L’impianto vegetale, una parte del quale obbligatorio a soddisfare gli standard del Piano attuativo, è stato gestito per promuovere un’operazione più complessa volta contemporaneamente a mitigare e a valorizzare la presenza dell’edificato del complesso parrocchiale ed anche ad attutire la presenza del parcheggio limitrofo, seppure già studiato con particolare attenzione ad un basso impatto ambientale con stalli in prato armato e marciapiede alberato in continuazione con il parco.

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Per reintegrare gli abbattimenti causati dalla disposizione planimetrica delle nuove costruzioni, nell’ambito si prevede la messa a dimora di 20 piante pronto effetto; mentre, come azione di compensazione ecologica per le alterazioni del suolo introdotte nell’area, si propone una distribuzione di essenze con un impianto di natura mista, arboreo e sottobosco arbustivo alternato a zone di radura, utilizzando 9 diverse specie vegetali autoctone per un totale di 318 esemplari forestali. L’equipaggiamento vegetale, con uno schema di distribuzione ad andamento curvilineo per essere equiparato ad una diffusione spontanea in natura, include anche un impianto d’irrigazione ad ala gocciolante per garantire l’attecchimento e la crescita di ogni essenza.

Per avvalorare la funzione aggregativa del progetto vengono introdotti dei percorsi sterrati e delle aree di sosta, davanti all’oratorio e soprattutto nel parco.

Lo studio iniziale, naturalmente, non poteva tralasciare tutti gli aspetti costruttivi, approfondendo in particolar modo la tecnologia da adottare e le soluzioni impiantistiche.

Per quanto riguarda la struttura della chiesa, per ottemperare all’esigenza di ottenere un altro grado di benessere, da subito si è fatta la scelta del legno, sia a livello strutturale che di finitura, ma non a vista all’esterno a causa del clima locale. Non volendo sminuire il valore dell’opera e desiderando sfruttare tutte le possibilità e le qualità date dalla nuova prefabbricazione, si è optato per l’utilizzo di pannelli verticali ed orizzontali realizzati in azienda, sviluppati partendo dal disegno progettato, e successivamente portati in cantiere e assemblati. Si è completato l’involucro esterno con serramenti lignei di notevole dimensione, ma ugualmente performanti termicamente ed acusticamente.

Il progetto degli impianti tecnologici, per il governo della luce, del suono e più in generale del microclima, è stato alquanto complesso perché tali impianti dovevano essere in grado di interagire virtuosamente con l’ambiente.

Il progetto illuminotecnico partiva dalla volontà di far prevalere un’illuminazione naturale dell’aula, anche quando ottenuta attraverso sorgenti luminosi artificiali, con aggettivazioni propriamente emozionali e simboliche a supporto della liturgia; mentre acusticamente era proprio il particolare andamento curvo dell’interno dell’aula a garantire il soddisfacimento di un adeguato smorzamento dei suoni.

Il sistema meccanico si è basato su di un riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento in quanto esso offre un comfort ideale dovuto all’uniformità di irraggiamento, all’assenza di accumulo e di stratificazione di aria calda, alla mancanza di movimento di polvere e alla possibilità di regolazione diversificata grazie ai circuiti separati. Il risparmio energetico di questa soluzione è derivato dall’utilizzo di basse temperature dell’acqua che circola nell’impianto e dai ridotti costi di manutenzione. Il suo funzionamento si abbina in modo ideale ad una generazione di calore tramite pompa di calore e ad una fonte energetica geotermica. Le pompe di calore geotermiche trasformano l’energia ricavata gratuitamente dal sottosuolo, mediante l’utilizzo di sonde verticali, con l’ausilio di energia elettrica operando con rendimenti altissimi.

La scelta è stata indirizzata verso questo sistema in quanto presenta numerosi vantaggi: totale autonomia nel riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria senza la necessità di alcuna fonte energetica integrativa di tipo tradizionale (gasolio o gas); forte risparmio energetico; riduzione delle emissioni di CO2 e di gas effetto serra nell’atmosfera; sicurezza dovuta all’assenza di fumi o residui di gas incombusti.

In conclusione l’edificio è stato progettato con questa filosofia costruttiva per consentire un consumo di energia molto minore rispetto ad un sistema costruttivo tradizionale.

 

Chiesa Immacolata Concezione, Cremona

Committente: Parrocchia Immacolata Concezione, parroco don Pierluigi Codazzi

Progetto architettonico: Gruppo Biplano Living Concept, geom. Pietro Alquati e arch. Anna Galimberti

Supervisione liturgica: Don Giuliano Zanchi

Progetto strutturale: Wood Beton Spa, ing. Giovanni Spatti

Progetto impianti: Progetto elettrico, Studio tecnico Maurizio Tamburelli

Progetto illuminotecnico: Studio Luce

Progetto meccanico: Studio di ingegneria. Soregaroli Alessandro

D.L. impianto meccanico: Studio termotecnico Massimo Cozzoli

Direzione lavori: Gruppo Biplano Living Concept, geom. Pietro Alquati e ing. Andrea Rampi

 

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