C’è qualcosa che ricorda l’opera di Gaudí alla Sagrada Familia, nella cappella Agri progettata da Yu Momoeda Architecture Office a Nagasaki, entro un ampio parco vicino al mare. Le colonne arboree salgono dal pavimento e si diramano verso l’alto moltiplicandosi su tre livelli successivi: quattro alla base, otto al livello superiore e quindi sedici. Sono elementi lignei la cui sezione decresce con l’altezza: ne viene uno spazio abitato da un’ordinata foresta che riprende immagini di paesaggi silvestri.


Il sistema di colonne regge il soffitto, mentre la scatola perimetrale si autosostiene anche grazie a una serie di intelaiature metalliche che attraversano lo spazio interno in funzione di controventature.


All’esterno, il disegno della cappella si presenta semplice e puro: un parallelepipedo chiaro dotato di ampie aperture.
Se ne ricava un’impressione di ordine, di semplicità, e di astrazione assieme.

I progettisti si richiamano all’esempio, che si trova a Nagasaki, della più antica cappella neogotica in legno in Giappone. Ma è difficile credere che non vi sia piuttosto un’influsso gaudiniano in tale progetto. L’autore della Sagrada Familia era cosciente di fondare col suo sistema costruttivo, a colonne diramate, un nuovo sistema segnico, stilistico, tecnologico. In cui struttura e forma tornano a dialogare in modo biunivoco, conferendo eloquenza e valore simbolico all’insieme, proprio grazie al richiamo delle forme naturali.

Con sensibilità giapponese minimalista, tale sistema è qui riproposto per lo spazio interno.
In piccolo, non veramente paragonabile con la magnificenza strepitosa dell’opera catalana, ma di questa si sentono echi. Assai rilevanti, quando l’architettura, orfana degli stili storici, è ancora alla ricerca di qualcosa che riconduca a unitarietà forma e contenuto, strutture e superfici, il costruire e il significare.

Riportiamo di seguito il testo fornito dai progettisti:
We tried to connect the activity of the chapel to the natural surroundings seamlessly. In Nagasaki, there is an oldest wooden gothic chapel in Japan known as “Ohura-Tenshudou”. This chapel is not only a famous tourist point, but a place loved and cared for the townsfolk.

We tried to design the building as a new gothic style chapel, by using Japanese wooden [joinery] system. We created a pendentive dome by piling up a tree-like unit that extends upward by shrinking*1 and increasing. Starting by four 120mm square pillars units, the second layer is composed of eight (4+1/2*8) 90mm square pillars units, and the last layer by sixteen 60mm square pillars units. We could provide usable open space by reducing the pillars near floor level. These tree-like units are constructed by Japanese wooden [joinery] system.
The chapel’s side walls provide lateral stability against wind and seismic loads. The square floorplan on the interior is perfectly divided up by four of these trees, which then branch out to form more little versions of themselves. Thin, white metal rods connect the free-ended wooden members to stabilize them, keeping them in tension, while the wooden columns are working to bear the load of the roof in compression, up to a maximum of 25 tons.
This is a minimalist yet sublimely gorgeous space: a place where people congregate to pray and to contemplate, under a visually abstract yet real reminder of the ever-generative powers of nature.
Cfr: Yu Momoeda Architecture Office
e www.treehugger.com/green-architecture/agri-chapel-yu-momoeda-architecture-office.html