Il 26 e 27 maggio 2017 a Reggio Emilia si svolgono due giornate dedicate a chi opera per i beni culturali ecclesiastici. Gli argomenti sul tappeto riguardano la valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale della Chiesa, e il modo in cui questo valga per l’evangelizzazione ai nostri giorni. Vi partecipano architetti, restauratori, storici dell’arte, come anche commercialisti, amministratori, economi, informatici: tutte le figure che sono impegnate nella gestione del patrimonio culturale.
Le Giornate di avvalgono della collaborazione della Soprintendenza della Regione Emilia Romagna, dell’Opificio delle Pietre Dure, del Nucleo Tutela dell’Arma dei Carabinieri, dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali e la nuova edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, delle Diocesi di Prato e di Aquisgrana (Germania), dell’Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI).
L’incontro avviene nella chiesa di S. Filippo Neri a Reggio Emilia:

non è un caso! Infatti s. Filippo Neri, gioviale e ottimista, si valse di diverse forme artistiche (musica e canto, letteratura, pittura, architettura, archeologia, ricerca storica) per elevare socialmente e spiritualmente soprattutto le giovani generazioni.
Le arti sono veicoli privilegiati per la trasmissione di idee ed emozioni. Probabilmente non avremmo avuto uno scrittore e un pensatore quale Henri Nouwen (1932-96) se Rembrandt non avesse dipinto “Il ritorno del figliol prodigo”. Lo scultore giapponese Etsuro Sotoo non avrebbe conosciuto il cattolicesimo se non avesse lavorato alla Sagrada Familia di Gaudí. E quanti altri esempi si potrebbero citare…
La Chiesa, del resto, fin dalle sue origini, veicola il messaggio di salvezza attraverso forme materiali: non poteva fare diversamente, poiché lo stesso Gesù usò gesti e parole (addirittura elevando la materia a “sacramento”) che si rivolgono alla sensibilità umana.
Se nel corso dei primi due millenni questo fatto è stato percepito come “naturale” in seno alla Chiesa, gli ultimi decenni, a partire dal pieno XX secolo, sembrano aver rallentato la ricerca di quella necessaria genuinità, autenticità, verità, qualità, nei modi e nelle forme espressive degli spazi, dei luoghi, dei segni, da sempre deputati al culto e all’annuncio evangelico.
Consci di tale problematica i papi, in particolare a partire da Paolo VI, hanno evidenziato la necessità di costruire ponti tra fede e cultura contemporanea, tra linguaggi espressivi attuali e il messaggio d’amore senza tempo di un Dio che si fa carne e si fa storia.
Ma perché ciò avvenga, è necessario promuovere un contesto culturale che preveda una vicendevole conoscenza e una sempre più stretta valorizzazione dei saperi di cui ciascuno è portatore.
È anche questo uno degli obiettivi che le Giornate per gli Operatori (beni) Culturali intendono perseguire, partendo da temi di cogente attualità, quali lo stesso valore pastorale del patrimonio materiale di cui la Chiesa è proprietaria e che forse ad alcuni sembra essere più un fardello che una risorsa (Leonardo Servadio).
Alla cura del patrimonio e alle risorse necessarie alla sua manutenzione sarà dedicata l’intera mattinata del 26 maggio, in cui, oltre a fare il punto su quanto viene investito nel patrimonio culturale ecclesiastico grazie ai fondi dell’8×1000 della Chiesa Cattolica (d. Luca Franceschini), e alle risorse messe a disposizione dalla Fondazione Manodori in questo settore negli ultimi anni (Massimo Mussini), saranno illustrate modalità per accedere a sgravi e agevolazioni fiscali per quanti operano per il restauro e la manutenzione del patrimonio culturale ecclesiastico (Irene Sanesi).
Un argomento, quest’ultimo, di cogente attualità nel momento di crisi economica degli ultimi anni, in cui maggiori sono le difficoltà di accesso alle risorse pubbliche.
Tutte dedicate alla salvaguardia, alla tutela, alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sono le relazioni del pomeriggio di venerdì 26 maggio, in cui si affrontano i temi dei materiali da usarsi nel restauro (Maria Luisa Laddago), le attenzioni necessarie per scongiurare furti nelle chiese (Ciro Imperato), la valorizzazione degli strumenti musicali storici (Carlo Giovannini). Particolare attenzione è data all’esposizione del progetto di restauro, in fase di studio da parte dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, del reliquiario ligneo di Crisanto e Daria, rinvenuto nella cattedrale di Reggio Emilia durante i restauri (Andrea Santacesaria – Hiromi Yamada).
Degli Istituti culturali si discute nella mattinata di sabato 27 maggio. Partendo dalle forme di volontariato, che possono essere una risorsa preziosa nell’ambito del servizio svolto da Archivi, Biblioteche e Musei (Margherita Sani), si evidenziano le potenzialità di internet nella fruizione di testi difficilmente consultabili (Gabriele Gamba) e del rinnovato ruolo che le sedi museali possono offrire al dialogo e alla riflessione (Domenica Primerano).
Particolarmente attesa la testimonianza dell’esperienza fatta dalla diocesi di Aquisgrana in Germania nel cambio di destinazione d’uso di edifici ecclesiali, dalla finalità cultuale a quella culturale, in particolare nel caso della nuova sede dell’Archivio Storico Diocesano (Peter Schumacher).
Un concerto accompagna il convegno la sera del 26 maggio nella chiesa di s. Pietro in città a cura della FAR – Studium Regiense: 120 ragazzi della Scuola Media “A. Manzoni” e l’ Ensemble vocale del Liceo “Spallanzani” di Reggio Emilia con il Coro delle Fanciulle del Vinzentinum di Bressanone eseguiranno composizioni di Schubert, Mendelsohon, Verdi, Gebet, Ballard, Cohen, Prati, Jenkins.
PROGRAMMA
26 maggio 2017, Ore 9.15
Destinato alla “salus animarum”
Il patrimonio ecclesiastico: bene culturale e risorsa pastorale
Leonardo Servadio, Rivista online Jerusalem-lospazioltre
Bene culturale e bene cultuale
La Chiesa Cattolica per il patrimonio culturale: le risorse economiche 8×1000
d. Luca Franceschini, uff. beni culturali – nuova edilizia della CEI
“ È dando che si riceve”
Agevolazioni e detrazioni fiscali per il patrimonio culturale
Irene Sanesi, economo diocesi di Prato
A servizio del bene comune
La Fondazione Manodori per il patrimonio culturale reggiano: interventi degli ultimi dieci anni
Massimo Mussini, già Ordinario di Storia dell’Arte Moderna Università di Parma
26 maggio 2017, Ore 14.45
Restauro o ristrutturazione?
Identità culturale di un bene architettonico tra tradizione e innovazione
Maria Luisa Laddago, Soprintendenza ABAP di BO, MO, RE, FE
Sicurezza dei beni culturali
L’Arma per l’Arte
Ciro Imperato, Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna
Patrimonio artistico tra progettazione, conservazione, conoscenza
Il reliquiario dei ss. Daria e Crisanto della Cattedrale di Reggio Emilia.
La ricerca scientifica e il progetto dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze
per il recupero di un oggetto prezioso gravemente degradato
Andrea Santacesaria – Hiromi Yamada, Opificio Pietre Dure di Firenze
“Cantate al Signore con arte”
Gli organi musicali: patrimonio da conoscere e valorizzare
Carlo Giovannini, Ispettore onorario MiBACT
27 maggio 2017, Ore 9.15
Beni culturali e tempo libero
Beni comuni, patrimonio culturale e partecipazione.
Il volontariato come forma di cittadinanza attiva
Margherita Sani, IBC – Emilia Romagna
Memoria ecclesiale
Musei ecclesiastici, luoghi di riflessione, di incontro e di dialogo
Domenica Primerano
Presidente Amei
Le “tracce del transitus Domini nella storia”
Dal culto alla cultura: conversione d’uso di edifici ecclesiali.
la nuova sede dell’Archivio Storico Diocesano di Aquisgrana
Peter Schumacher, ufficio tecnico diocesi di Aachen
Biblioteche e web
Dal Codex miniato al World Wide Web
Gabriele Gamba, Servizi interbibliotecari della Provincia di Reggio Emilia