A Milano, presso la Galleria San Fedele, dal 25 febbraio al 2 aprile si svolge Seven Last Words (“Le sette ultime parole”), mostra personale dell‘artista irlandese Sean Shanahan. L‘esposizione è curata dal critico d‘arte Stefano Castelli e dal direttore della Galleria San Fedele Andrea Dall‘Asta SJ. In mostra sette opere e due dipinti murali dell‘artista, alla sua prima personale presso la Galleria. Tutte le opere sono realizzate per l’occasione.
In contemporanea, vengono svelati al pubblico gli interventi permanenti che l’artista ha di recente realizzato all’interno della chiesa di San Fedele, nella cosiddetta “Cappella delle Ballerine” e nella Cripta che ospita anche la “Via Crucis” e un fregio di Lucio Fontana.
La mostra di Sean Shanahan fa emergere così ancora una volta la continuità tra la Galleria e gli spazi della Chiesa.
Nella Galleria San Fedele l’artista propone sette lavori ispirati liberamente alle Ultime sette parole di Cristo sulla croce di Joseph Haydn. Si tratta di quadri monocromi a olio su MDF dal forte impatto, dipinti sia sul fronte che sul retro e visibili da entrambi i lati, che nel loro insieme formano un’installazione di grande armonia. I dipinti murali si basano invece sullo sviluppo e la ripetizione di un motivo che l’artista elabora a partire dalla forma dei suoi dipinti.
In contemporanea, nella chiesa di San Fedele, è inaugurata una serie di opere nella Cappella delle Ballerine (così chiamata perché le ballerine del Teatro della Scala andavano fino agli anni ‘80 vi andavano a deporre un fiore la sera del debutto). Qui, Shanahan ha realizzato due pannelli monocromi su MDF a fianco dell’affresco trecentesco della Madonna del latte, riprendendo i colori di Maria, il rosa e l’azzurro, simboli dell’infinito che riveste la carne della sua umanità.
Le stesse campiture di colore sono poi riprese nelle opere realizzate nella cripta, a fianco della porta d’ingresso a un piccolo spazio realizzato per contenere alcuni antichi reliquiari, calici antichi… Sono campiture luminose, chiare, che si rivelano come se fossero illuminate dall’interno.
Sempre nella piccola Cappella, l’artista ha realizzato una serie di opere in marmo. Gli interventi sono situati nel fregio al di sopra dello zoccolo che divide la parte inferiore da quella superiore della cappella. Sono riquadri discreti, semplici e al tempo stesso raffinati, con delicatissime scalfitture sulla superficie. Ogni riquadro è dedicato a un santo presente nella chiesa di San Fedele. Queste scalfitture si presentano così come segni che esprimono la vita ferita di quel testimone, ciascuno secondo una caratteristica propria. Si tratta di interventi minimali, perfettamente integrati tra le ricche decorazioni della Cappella.
Anche il cosiddetto “passetto” che conduce dalla Cappella delle Ballerine alla chiesa viene rivisitato dall’artista, con gli stessi “pattern” che compongono i dipinti murali: si tratta di un rivestitimento con un tessuto decorato, che riprende la grande tradizione prospettica italiana. Grazie a questo, un piccolo spazio, stretto e angusto, appare nobilitato e sembra assumere proporzioni solenni, nobili, e al tempo stesso essenziali e sobrie. L’intervento dell’artista si presenta come una vera e propria riqualificazione di uno spazio antico, che si manifestava in precedenza secondo caratteri anonimi.
BIOGRAFIA
Sean Shanahan nasce a Dublino (Irlanda) nel 1960. Dopo gli studi compiuti a Londra e Madrid, giunge alla sua prima personale nel 1983; da allora si susseguono esposizioni in gallerie private e istituzioni. Tra le sue mostre, si segnala la personale del 2007 alla Kunst-Station Sankt Peter di Colonia. L’artista è presente con le sue opere in numerose importanti collezioni, pubbliche e private. Vive e lavora in Brianza
Sean Shanahan seven last words
Milano, Galleria San Fedele, Via Ulrico Hoepli 3A, Milano
25 febbraio 2 aprile 2016 dal martedì al sabato 16.00 – 19.00 (al mattino su appuntamento); chiuso festivi
Ingresso libero
Informazioni e Ufficio Stampa:
Maria Chiara Cardini
tel. 02 86352233
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