Più che due absidi accostate (tema già esplorato nella chiesa di Seriate e in quella di Terranuova Bracciolini), sembra che in questo progetto per la chiesa di Nostra Signora del Rosario, a Namyang in Corea, Mario Botta abbia assunto un campanile in forma di cilindo elevato in altezza come presenza primaria e lo abbia aperto con un taglio verticale ricavandone una struttura bivalve.

Chiesa di Namyang, rendering (Studio Mario Botta).

Così che da lontano già, e da diverse prospettive, chi osserva l’edificio percepisca un gesto composito: dello schiudersi e dell’elevarsi assieme. È questo del resto che la chiesa sempre intende significare con la sua presenza nel panorama: un luogo che accoglie e che invita a rivolgersi al cielo.

Nella complessità intrinseca a questo insieme, si intrecciano molteplici altre suggestioni, peraltro sempre pertinenti e proprie dell’essere chiesa. La firmitas di muri che proteggono ma non escludono, e per ottenere questo sono ben radicati al suolo mentre allo stesso tempo sono abitati dalla venustas della luce, che è metafora del divino. Ecco dunque che tra le due porzioni del cilindo aperto, all’esterno di allineano, in aerea presenza – leggera, armoniosa e ricca di speranza come la scala di Giacobbe — le campane. Le superfici diagonali che definiscono la parte superiore come anche la parte inferiore di questa duplice abside resa campanile, ricordano la morfologia del fiore: esile lo stelo, ampia la corolla rivolta all’infinitudine siderale.

Basilica di Namyang, schizzo (studio Mario Botta).

All’interno dell’aula ecclesiale, la duplicità esterna si ricompone: le due anse rivolte all’asse processinoale centrale divengono momenti complementari di un unico movimento che avvolge l’altare, esaltato dal taglio di luce verticale.

Chiesa di Namyang, interno dell’aula, rendering (Mario Botta).

I disegni rendono l’immagine di uno spazio ordinato lungo una progressione scandita dalla serie di arcate e composto secondo una netta gerarchia che gravita sul luogo principe della celebrazione.

Si tratta ora di vedere quali saranno gli esiti effettivi, quando sarà pronto l’edificio. Di seguito presentiamo il progetto con la scheda preparata dallo Studio di Mario Botta. (LS)

Modello (foto Enrico Cano courtesy Studio Mario Botta).

Basilica di Namyang – Relazione di progetto

Il centro di culto sorge in un’area sacra dedicata alla Vergine del Rosario, non lontano da Seul. L’edificio è composto da una grande basilica con 2300 posti a sedere nella parte superiore e da una cappella di 330 posti con servizi, uffici, ed un piccolo negozio nel livello inferiore.

La facciata principale si apre sulla valle sacra ed è caratterizzata da due grandi absidi cilindriche in mattoni alte 40 metri, in mezzo alle quali si trova un belvedere con terrazza panoramica.

La luce naturale filtra dai due grandi lucernari che coronano le absidi e illumina l’altare superiore, davanti al quale si apre l’aula assembleare. Quest’ultima è attraversata longitudinalmente da un taglio di luce che la divide virtualmente in due navate e potrà ospitare anche concerti e conferenze. La grande sala si sviluppa orizzontalmente nella parte più vicina all’altare per poi salire in lieve pendenza e garantire la massima visibilità anche alle persone più lontane.

Modello (foto Enrico Cano courtesy Studio Mario Botta).

Progetto: 2011

Costruzione: in corso

Committente: Padre Lee SangGak

Partner: arch. Han Manwon, HNS architects & designers

Area del terreno: 4.000

Superficie costruita: 6.800

Volume: 55.000 m³

Chiesa di Namyang, schizzo (Mario Botta).

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