Presentiamo il progetto, elaborato da Overtel e Centola&Associati, per il nuovo centro parrocchiale di S. Giovanni e S. Felice in Felline, nel parco degli aranci in Salerno. Committente, il Parroco Don Gaetano Landi.

Interessante notare come sotto il profilo formale il progetto presenti simiglianze con quello di Reiulf Ramstad Arkitekter RRA a Knarvik in Norvegia (pubblicato in questo stesso sito: https://www.jerusalem-lospazioltre.it/knarvik-stavkirke-e-segno-della-comunita). Ma se nel contesto della campagna norvegese in rapporto architettura-natura appare immediato grazie all’uso tradizionale del legno, nel contesto salernitano alla scelta di materiali consoni con le tradizioni locali, si aggiunge un particolare studio sulla resa energetica dell’edificio e sulla sostenibilità, per la quale Centola&Associati ha ottenuto riconoscimenti internazionali. Soprattutto, qui a Salerno il progetto implica una decisa scelta di collegare alla chiesa ampi spazi verdi.

Di seguito, la relazione di progetto.

schizzo luigi chiesa
Schizzo, l’idea progettuale.

Premessa Necessaria
La piccola e fatiscente chiesa esistente non riesce ad accogliere degnamente i fedeli dei quartieri Torrione e Sala Abbagnano (oltre 10.000 abitanti), per questo motivo è stato progettato un nuovo centro parrocchiale seguendo i criteri dimensionali e i costi forniti dalla CEI, che nel 2016 ha approvato e finanziato il progetto di 4,5ME.

Dalla necessità di realizzare un edificio per il culto nel centro di Salerno discende l’occasione di rigenerare un parco urbano marginale ma di grande potenzialità: la nuova Chiesa pone con attenzione la questione architettonica, oltre che per ragioni simboliche, come avvenimento sociale e culturale, che oggi più che mai si prefissa di coniugare il valore estetico con la funzionalità tecnica e la sostenibilità, in un rapporto rispettoso dell’ambiente e della vita dei cittadini. Per questo motivo l’intervento riguarda sia la realizzazione della Chiesa con il complesso parrocchiale che la riqualificazione dello spazio pubblico e di aggregazione periferico, con la creazione di nuovi luoghi di incontro, servizi sociali, arredi urbani e alberature. L’approccio alla nuova costruzione è rigorosamente ecosostenibile, all’avanguardia per un edificio religioso e per l’area geografica mediterranea in cui ricade: massima riduzione dell’impronta ecologica, minimo ingombro al suolo e riduzione delle superfici impermeabili, edificio passivo e indirizzato a CO2 neutral, minimi consumi e bassi costi di gestione, durevolezza, servizi e comfort per gli utenti.

1 render dalla nuova piazza-sagrato verso l'ingresso della chiesa

Nuova Piazza-Sagrato: spazi di socialità, aggregazione e incontro con essenze botaniche
Una piazza-sagrato con filari di ulivi, cipressi e un gruppo di palme, prende il posto del parcheggio asfaltato che occupa attualmente l’area centrale del sito di progetto; la nuova piazza botanica sarà sempre aperta e fruibile dai cittadini 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La piazza, oltre a candidarsi per divenire il principale luogo di aggregazione e socialità del quartiere nella parte alta del Parco del Galiziano, ne costituisce la porta attrezzata, offrendo alla comunità due ulteriori ingressi, per favorire maggiore accessibilità, presidio e cura della nuova area verde rigenerata.
Il sito di progetto (circa 5.000mq sugli 11.000mq del parco, con soli 1.000mq occupati dai due edifici, ovvero il 9% del parco) prevede un importante potenziamento del verde, con oltre 250 nuovi alberi, arbusti della macchia mediterranea e prato rustico in gramigna su tutta l’area libera, inoltre, la piazza pubblica (circa 2.000mq con spazi di incontro e aggregazione, arredi urbani, porticati, piccolo anfiteatro) avrà pavimentazione ecologica drenante e sarà illuminata con sistemi a Led; i parcheggi necessari (circa 750mq, equivalenti a quelli preesistenti), sono previsti ai due angoli marginali del sito per non generare impatti negativi al Parco del Galiziano.

Minimo Consumo di Suolo: due edifici compatti definiscono la piazza centrale
Per minimizzare l’impronta al suolo del progetto, l’aula liturgica (la stella con impronta a terra di circa 840mq) per 300 fedeli e l’oratorio, aperto ai giovani del quartiere e alla città, sono posizionati a ovest della piazza-sagrato su 2 livelli sovrapposti. L’inserimento di questo corpo principale al margine superiore del Parco consente di raccordare un dislivello di circa 5m, trasformando la parte di terreno più scoscesa e attualmente impraticabile in spazio fruibile; questa soluzione, inoltre, consente di compattare al massimo la nuova costruzione e di valorizzare il più possibile le aree verdi funzionali al progetto paesaggistico. La particolare forma e disposizione del complesso parrocchiale permettono di utilizzare i vantaggi dell’orientamento per garantire le migliori illuminazione e ventilazione naturali, anche ai piani inferiori. La casa canonica con il porticato e i servizi (la lama con impronta a terra di circa 160 mq), posizionata ad est della piazza, è disposta su 2 livelli, garantisce l’accoglienza per i fedeli e gli ospiti al piano terra e le aule per la catechesi e i depositi nel piano semi-interrato. Il corpo di fabbrica, collegato con una pensilina all’aula liturgica, contribuisce a definire il nuovo spazio pubblico mitigando il disordine e l’impatto dell’edilizia residenziale ai margini.

Render dalla nuova piazza-sagrato verso il giardino degli ulivi e il nuovo ingresso al parco.
Render dalla nuova piazza-sagrato verso il giardino degli ulivi e il nuovo ingresso al parco.

Costruzione Sostenibile: sistemi attivi, passivi, e ventilazione naturale
L’obiettivo del progetto è di ricercare la massima eco-sostenibilità nelle soluzioni proposte, all’interno del budget disponibile, attraverso l’utilizzo di tecniche e tecnologie appropriate nonché di materiali e lavorazioni di derivazione delle tradizioni del Sud e, in particolare, della regione Campania. La costruzione sostenibile in area mediterranea è storicamente intesa come miglior utilizzo di sistemi passivi, corretto orientamento, ventilazione naturale, sapiente combinazione di materiali facilmente disponibili. Per questo motivo tamponature verticali massive, aperture contrapposte a seconda dei venti estivi dominanti, sistema camino per ventilazione combinata, coperture chiare e riflettenti, pavimentazioni esterne traspiranti e tanto verde profondo con essenze botaniche autoctone sono tutti elementi che concorrono al migliore comportamento ecologico e naturale della nuova costruzione.

Caratteristiche Innovative: super-cappotto, intonaco naturale, emissioni/consumi zero, comfort e salubrità
Il concept costruttivo del complesso parrocchiale, nel valorizzare l’articolazione di forme e funzioni, impiega soluzioni tecniche che meglio garantiscono la maggiore sicurezza e sostenibilità: struttura portante principale in cemento armato, strutture in elevazione e coperture grandi luci in legno lamellare, tamponature in composti isolanti con materiali naturali o di riciclo, moduli lignei triangolari per la copertura dell’aula liturgica.
L’involucro è un esempio peculiare dell’innovazione: un super-cappotto isolante che consente di fare a meno degli impianti tecnologici di condizionamento (raffrescamento/riscaldamento) per l’aula che accoglie i fedeli. Inoltre, la finitura esterna delle tamponature, che misura oltre 1.200mq di sviluppo superficiale, realizzata in moduli compositi prefabbricati di spessore variabile (10/30cm), è realizzata con vernici fotocatalitiche che hanno lo stesso effetto di una analoga superficie di bosco. Infatti, è calcolata l’equivalenza per cui 100mq sottoposti alla luce, hanno lo stesso effetto di riduzione dell’inquinamento di un bosco di 100mq di alberi di alto fusto, come dire che oltre 1.200mq di superficie compensano le emissioni medie prodotte da circa 200 autovetture in un anno.
Dal punto di vista architettonico, invece, il super-cappotto esterno è la reinterpretazione del bugnato storico in basalto o piperno di palazzi e chiese campane, realizzato in fasce modulari di conglomerato composito alleggerito, cemento, inerti di lava, lapilli e pomice, di pochi centimetri su scocche isolanti di polistirolo o poliuretano. Offrirà una grana porosa e il colore tipico della città di Salerno e delle zone vulcaniche della Campania.

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