Era stata vandalizzata da due estremisti israeliani che vi avevano appiccato un incendio nel giugno del 2015. Il 12 febbraio 2017 è stata riaperta a culto con una solenne cerimonia presieduta dal card. Rainer Woelki. Il “miracolo” consiste nel fatto che in risposta all’atto vandalico s’è verificata una comunione di intenti di carattere interreligioso, e infatti la stessa celebrazione di riapertura al culto dopo il restauro ha avuto questo carattere.
Vi hanno preso parte: il Presidente di Iraele, Reuven Rivlin con la consorte, l’ambasciatore di Germania in Israele Dr. Clemens von Goetze, lo sceicco Muafak Tarīf, il rabbino Alon Goshen-Gottstein e il dirigente del consiglio locale della Valle del Giordano Idan Greenbaum, oltre a molti di coloro che hanno contribuito ai fondi necessari per il restauro compiuto.
In pratica, attorno al restauro della chiesa s’è attivato una collaborazione solidaria di esponenti delle tre religioni del Libro.
“Noi difendiamo la libertà religiosa — ha detto il Presidente Rivlin — perché come popolo ben conosciamo che cosa significa la persecuzione per motivi di religione. E perché siamo uno stato democratico, che crede nei diritti di chiunque di adorare Dio secondo la propria fede”.
Il sito in Galilea ove si ritiene che sia avvenuta la moltiplicazione dei pani e dei pesci ha nome Tabgha. La prima cappella per commemorare l’evento vi fu costruita attorno all’anno 350 da Giuseppe di Tibeiade, un ebreo convertito al cristianesimo. Il patriarca di Gerusalemme nell’anno 480 fece smantellare l’edificio e costruire una nuova cappella: probabilmente è per via del fatto che egli era di origine egizia che i mosaici pavimentali della nuova cappella raffigurano animali e piante tipici del Nilo.
Nel 614 la chiesa fu distrutta dai Persiani. Ricerche archeologiche compiute a cura della Società cattolica per la Palestina della diocesi di Colonia (Germania) hanno portato a ritrovare i mosaici pavimentali alla fine dell’800. Successive campagne di scavi hanno consentito di ricostruire l’intero percorso storico del sito.
Finalmente nel 1984 è stata costruita la chiesa attuale sul sito e secondo la pianta della cappella bizantina e conservando i mosaici di quell’epoca.